In un’era in cui la sicurezza informatica è cruciale per la sopravvivenza aziendale, molte organizzazioni continuano a commettere un errore potenzialmente devastante: concedere ai dipendenti privilegi amministrativi sui propri PC aziendali.
Questa pratica, apparentemente innocua, può esporre le aziende a una serie di rischi significativi, vediamo i principali:
Il ruolo di amministrazione consente all’utente l’installazione di software non autorizzato di qualsiasi natura e che potrebbe contenere malware, virus o altre minacce informatiche mettendo in serio pericolo l’intera rete aziendale.
Inoltre, gli sarebbe consentito anche di apportare modifiche alle impostazioni di sicurezza della macchina come, ad esempio disabilitare antivirus, endpoint firewall e altre misure implementato per rendere i sistemi meno vulnerabili agli attacchi.
Rischi Operativi
Partiamo dalla stabilità del sistema: le modifiche non autorizzate alle configurazioni di sistema possono causare instabilità e un sistema non stabile può interrompere le attività aziendali quotidiane, causando perdite di produttività e aumento dei costi operativi.
Inoltre, con l’installazione di software potenzialmente incompatibili o con configurazioni errate introdotte dall’utente, si possono causare conflitti tra applicazioni, compromettendo l’efficienza e causando ulteriori problemi tecnici.
Rischi di Conformità e Legali
Permettere ai dipendenti di essere amministratori della propria macchina può portare alla violazione di normative di sicurezza e privacy come il GDPR, HIPAA o altre leggi sulla protezione dei dati. Queste normative richiedono controlli rigorosi sugli accessi e sulle modifiche ai sistemi per proteggere le informazioni sensibili. La violazione di tali normative può comportare sanzioni severe e danni reputazionali significativi.
Consideriamo, poi, il verificarsi di un incidente di sicurezza a fronte del quale dovesse emergere una responsabilità nella gestione inadeguata dei privilegi amministrativi, l’azienda potrebbe affrontare azioni legali da parte di clienti, partner o autorità di regolamentazione. Le multe per non conformità possono essere elevate e le cause legali possono comportare costi e risarcimenti significativi.
Se consideriamo poi i processi di audit e controlli: diventa difficile tracciare chi ha fatto cosa e quando complicando gli audit di sicurezza e conformità, e può portare a scoperti durante le verifiche ufficiali, aumentando ulteriormente il rischio di sanzioni e danni reputazionali.
Cosa si dovrebbe quindi fare?
In primis, si consigli di applicare il “principio del minimo privilegio” per il quale le aziende dovrebbero assegnare ai dipendenti solo i privilegi necessari per svolgere il loro lavoro. Gli accessi amministrativi dovrebbero essere limitati e rigorosamente controllati.
Si dovrebbero poi implementare sistemi di controllo degli accessi e monitoraggio per tracciare l’uso dei privilegi amministrativi e rilevare attività sospette.
Educare i dipendenti sui rischi associati ai privilegi amministrativi e sulle best practice per la sicurezza informatica è fondamentale.
Utilizzare strumenti di gestione centralizzata per controllare e limitare le installazioni di software e le modifiche di configurazione sui PC aziendali può aiutare a mantenere l’integrità del sistema.
Infine, una best practices sempre efficace è la istituzione di procedure di revisione periodiche degli accessi e delle attività amministrative per assicurarsi che siano allineate alle politiche di sicurezza dell’azienda.
A noi di NetRiver piace creare consapevolezza verso chi è magari meno esperto o giustamente fa un mestiere diverso, piace aiutare il network a capire quali sono le scelte migliori e quali i rischi potenziali.
Ove serve, poi, siamo qui per dar consigli e supportare le aziende nel fare le scelte giuste e le IT policies sono certamente un ambito molto ma molto importante.